Il teatro dei Vigilanti ora ricorda Cioni

Tanta gente: è stata un successo la cerimonia con la famiglia del tenore elbano e le autorità

di Luigi Cignoni

[dropcap]P[/dropcap]ORTOFERRAIO. Una bellissima serata quella che si è svolta in occasione della dedica del teatro de Vigilanti al tenore elbano Renato Cioni, scomparso lo scorso anno. Sernio Bonini, giornalista Rai, ha presentato la serata soffermandosi nei punti più significativi della carriera del celebre tenore elbano. Alla fine il discorso rievocativo è stato piacevole grazie alla visione di alcune riprese televisive, sia attraverso il coinvolgimento della stessa famiglia Cioni, invitata d’onore dalla pubblica amministrazione ad occupare il palco centrale.

[dropcap]I[/dropcap]l pubblico alla fine ha apprezzato questa rievocazione, soffermandosi a applaudire le doti canore di Renato che ora a sarà ricordato nel teatro che lo ha visto e applaudito all’inizio della carriera. «È stato mio padre – ha ricordato lo stesso Cioni in una celebra intervista rilasciata pochi anni prima della sua morte – che ha vinto la mia naturale timidezza e mi ha spinto a cantare, apprezzando fin dall’inizio la mia voce». A condurre la serata sono stati chiamati gli stessi personaggi che in un modo o nell’altro hanno avuto a che fare con Renato Cioni, o che hanno iniziato la loro carriera teatrale proprio grazie alla stessa iniziativa del tenore elbano. «Se non ci fosse stato lui – ha detto Marco Manca, attore teatrale e cantante che recentemente ha lavorato in teatro con Massimo Ranieri – probabilmente la mia carriera non sarebbe stata così».

[dropcap]L[/dropcap]a serata si è aperta con il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari che ha avujto a fianco come madrina Cristina, figlia di Renato Cioni, che ha tagliato il nastro. Quindi è stata la volta di Marco Ciaponi accompagnato dalla pianista Anna Cognetta, cui è seguita Melissa Di Biasio che hanno eseguito alcune arie cantate dallo stesso Renato. Ma è stato quando è stato invitato a salire sul palcoscenico Marco Manca che la serata ha preso quota. Prima attraverso la lettura della lettera spedita da Andrea Bocelli alla famiglia, poi mediate alcuni pezzi di operetta e infine quando ha ricordato l’umanità di Renato Cioni in occasione di uno spettacolo alla Linguella con le scolaresche della Pascoli, fra cui c’erano lui e Senio Bonini.

 

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