Dalle richerche sui miei antenati

by Gian Piero Cioni

Il paese di Rocca Corneta, dove nel 1805 circa nacque Donino Cioni, figlio di Bartolomeo Cioni e di Cristina Fondaroli, si trova sulla Statale 324 del Passo delle Radici, a 7 KM da Lizzano Belvedere e a 6Km. da Vidiciatico.

Il nome di questo antichissimo paese deriva probabilmente dal fatto che l”antica rocca o torre che la proteggeva si trovava su una puntone di roccia. Risulta che il territorio era amministrato dalla Chiesa almeno fino dal 1128.

Trattandosi di una rocca inespugnabile che dominava la valle, era molto ambita, tanto è vero che tra il 1200 e il 1300 se la contesero Guelfi e Ghibellini che attraverso imperatori e papi l”assegnarono ora al territorio di Modena (di fede ghibellina, cioè antipapale) ora a quello della guelfa Bologna.

Venendo a notizie più moderne e di nostro interesse, Donino Cioni nacque proprio nel Comune di Rocca Corneta che poi nel 1810 si fuse con quello di Lizzano Belvedere.

Dai fogli di famiglia della Parrocchia di Badi risulta che Donino Cioni era coniugato con Domenica Bernardi (o Bernardini ), di circa quindici anni più giovane, nata da Vincenzo Bernardi(ni) e Rosa Castelli, a Santa Maria Capo di Fiume.

Da ricerche toponomastiche, l”unico paese italiano il cui nome si avvicina maggiormente a “Santa Maria Capo di Fiume” è “Santa Maria Codifiume”, Comune di Argenta, provincia di Ferrara.

Ci si potrebbe chiedere come Donino abbia potuto conoscere e poi sposare una donna nata in una località così distante. La supposizione più accreditabile, perchè documentata dalle usanze del tempo, è che i suoi genitori (i cui cognomi Bernardi(ni) e Castelli sono tipici del territorio tosco-emiliano ) nel periodo della transumanza si fossero trasferiti, come facevano allora tanti altri pastori dell”Appennino bolognese, nella pianura paludosa vicino a Ferrara e Comacchio, dove l”abbondanza di acque assicurava verdi pascoli anche nella stagione fredda. Qui sarebbe venuta al mondo Domenica Bernardi(ni).

Comunque stessero le cose, Donino e Domenica si sposarono ed ebbero quattro figli, due femmine e due maschi.

La prima a nascere fu Nunziata Cioni, in località Grecchia, (allora denominata Greccia) nel Comune di Lizzano, nel 1847 circa. Di lei sappiamo solo che all”età di 27 anni era ancora nubile. La seconda figlia, Teresa, nacque invece a Rocca Corneta, intorno al 1855.

Il primo figlio fu Vincenzo, nato anch”egli intorno al 1855, ma a Grecchia e pertanto non può essere fratello gemello di Teresa, come invece si potrebbe ipotizzare dalla corrispondenza delle date di nascita. Da ricordare, a questo proposito, che nei documenti di famiglia utilizzati per queste note, le date di nascita delle suddette persone sono sempre seguite dal vocabolo “circa”, il che la dice lunga sull”attendibilità delle date riportate

L’ultimo figlio fu Luigi, nato anch’egli a Grecchia, verso il 1867, ben dodici anni dopo il fratello Vincenzo.

Non abbiamo altre notizie della famiglia fino al 1874, ma salta subito agli occhi la longeva prolificità di Donino e Domenica: quando nacque l”ultimo figlio, Luigi, Donino avrebbe avuto 62 anni e Domenica 47 ! Alla faccia della longevità ! Non era allora invece così inusuale partorire due volte nello stesso anno ( 1855 ) come appunto sarebbe accaduto anche a Domenica.

Dai fogli di famiglia della Parrocchia di Badi, risulta che nel 1874 i nostri sei personaggi, nessun figlio infatti si era ancora sposato, si trasferirono da Grecchia a Badi Moscaccia (adesso Badi Moscacchia), un paese del Comune di Castel di Casio.

Breve descrizione paese di Badi Moscacchia

Qui Vincenzo Cioni conobbe Argentina Borri, figlia di Giuseppe Borri e Marianna Borgia e il 21 Febbraio 1881, i due si unirono in matrimonio. Dall”atto dell”Ufficio di Stato civile del Comune di Casio Casola ( adesso Castel di Casio) risulta infatti che Vincenzo Cioni, di anni ventisei, professione colono, sposa Argentina Borri, atta a casa, anch”essa di anni ventisei alla presenza dei testimoni Serafino e Ulisse Ugolini, possidenti. E” molto probabile che i testimoni Ugolini fossero fratelli ed avessero dato in contratto d”affitto il terreno sul quale la famiglia Cioni esercitava l”attività di coloni, cioè contadini non possidenti. E” curioso poi, ma non inusuale per i tempi, il fatto che l”atto di matrimonio sia firmato da tutti fuorchè dallo sposo in quanto, e così è scritto nel documento, “illetterato”, cioè analfabeta.

Nove mesi dopo, 1 Novembre 1881 la famiglia di Cioni Donino trasferì il proprio domicilio a Pavana Pistoiese dove, tre anni dopo, l”otto Dicembre del 1884, venne alla luce Alfonso Cioni, figlio di Vincenzo Cioni e Argentina Borri.

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